ATTACCHI DI PANICO E FLORITERAPIA

 

“Tutto quello che vuoi è dall'altra parte della paura”   J.C.

 

L'attacco di panico è una manifestazione d'ansia molto intensa, breve e transitoria, solitamente della durata di 30 minuti circa.

I sintomi includono:

- palpitazioni o tachicardia

- tremori

- sudorazioni

- nausea o disturbi addominali

- dolori al petto

- paura di impazzire o di perdere il controllo

- paura di morire parestesie (sensazione di torpore o formicolio)

- brividi o vampate di calore

 

Bisogna distinguere tra attacchi di panico provocati da una determinata situazione (fobie,disturbo post-traumatico da stress), qui i sintomi si manifestano durante l'esposizione o durante l'attesa di uno stimolo (in questo caso si parla anche di ansia anticipatoria); c'è quindi un rapporto di stimolo-risposta, la paura inizia e termina in concomitanza con l'esporsi alla situazione che si teme.

Con il tempo si può creare un condizionamento classico per cui, si cercherà di evitare luoghi o situazioni portatrici di ansia.

Diversamente, l'attacco di panico può avvenire in modo del tutto inatteso (ad es. alla guida dell'auto, durante una semplice cena, comunque nelle situazioni più comuni); ha un esordio improvviso e raggiunge il culmine in breve tempo (circa 10 minuti).

L'esperienza del soggetto in questi casi è credere di dover morire; può pensare a patologie gravi (un infarto, un ictus etc.) che necessitano di un immediata assistenza, tanto da chiedere ai propri familiari di essere accompagnato al Pronto Soccorso.

Nella maggior parte dei casi questi attacchi restano episodi isolati senza lasciare alcuna conseguenza; a volte si ripetono a lungo provocando una tale sofferenza e un tale disagio da raggiungere un “disturbo” vero e proprio.

Il Disturbo di Panico (DAP) infatti, è un insieme di esperienze inaspettate e ricorrenti (non inferiori ad 1 mese) che innescano una sorta di “circolo vizioso” ovvero, persistenti preoccupazioni di poter ripetere l'esperienza e di conseguenza variazioni fisiologiche e comportamentali. Si crea anche in questo caso un meccanismo di condizionamento che porta a diventare “dipendenti” dagli altri e si può sperimentare l'ansia anticipatoria (ansia derivante da ripetuti stimoli che può diventare addirittura il sintomo precedente l'attacco di panico).

PSICHE – SOMA – PSICHE

In generale sono manifestazioni alquanto debilitanti che spesso limitano o impediscono lo svolgimento delle più normali attività quotidiane.

L'attacco di panico è comunque solo la punta di un iceberg; può rappresentare disagi più profondi, uno stile di vita che in realtà non è positivo, emozioni sottostanti che non trovano altro modo per poter comunicare.

Ognuno è unico, di conseguenza ogni soggetto avrà cause diverse che scatenano manifestazioni di questo tipo. La terapia valutata quindi per ogni singola persona e indirizzata alla vera causa del problema, quella interiore.

I fiori di Bach e gli altri rimedi floreali agiscono rispettando questa regola e i tempi di ognuno per raggiungere la consapevolezza delle proprie emozioni. Bach sosteneva che la malattia fisica on è altro che il risultato di una disarmonia mentale e che quindi si può guarire agendo sull'emozione negativa che procura tale malattia. Il sintomo non è altro che lo sviluppo somatico di tale disarmonia che agisce in noi da diverso tempo.

Le essenze floreali agiscono a livello emozionale, intervenendo sia sulle emozioni negative che su quelle positive in modo da riequilibrare, armonizzare un sistema che, da sempre, fa parte della vita di ognuno di noi. Il principio delle terapie “vibrazionali” è quello appunto di esortare le emozioni profonde, inconsce a venire in superficie per poi prenderne consapevolezza, comprenderle e quindi poterle modificare. Sono autoregolanti, permettono di “accedere” a se stessi solo nella misura in cui si è pronti; non sconvolgono, non procurano effetti collaterali, non portano ad assuefazione e non interferiscono con altre terapie, anzi eventualmente le supportano.

Come rimedio principale in fase acuta, cioè quando si ha il vero e proprio attacco di panico, è consigliato Rescue Remedy (detto anche il rimedio pronto soccorso) una miscela di 5 fiori di Bach.

Per quanto riguarda i fiori australiani si consiglia Crowea. Entrambi sono ansiolitici naturali e possono essere utilizzati anche in situazioni di imminente pericolo (ovvero quando si percepisce che sta per manifestarsi la crisi di panico).

Per valutare la “soggettività” del paziente, sono necessari alcuni colloqui. Il colloquio è molto importante per diversi motivi: capire quali disagi affliggono il paziente e le relative emozioni sottostanti, renderlo consapevole di ciò che gli sta accadendo, comprendere quali fiori possono aiutarlo a trovare un certo benessere, accompagnarlo durante tutto il percorso (assunzione dei rimedi, valutazione dei cambiamenti e possibile modifica della miscela floreale).

Ricordo che la floriterapia (di Bach, australiani etc.) può essere associata tranquillamente ad altri rimedi omeopatici e/o fitoterapici.

 

Cosa penso della psicofarmacologia in questi casi?

Solitamente si sa, per gli attacchi di panico si ricorre a psicofarmaci; personalmente non sono molto d'accordo a meno che non si tratti di condizioni croniche, ma anche in questi casi ritengo siano solo utili a tamponare la situazione alleviando la sintomatologia. Non vengono valutate le reali cause e di conseguenza non si può lavorare su di esse. Di fatto non annulla le problematiche sottostanti, e queste possono ripresentarsi tranquillamente a distanza di tempo.

E non dimentichiamo che sovente, durante la somministrazione, il paziente non viene nemmeno educato a considerare le proprie emozioni, a saperle riconoscere e gestire attraverso un percorso psico-terapeutico.. rimane l'estraneo di se stesso; ciò che risulta necessario è, solo ed esclusivamente, bloccare i sintomi fastidiosi! Parliamo di psicofarmaci e la maggior parte di essi causano disturbi della sfera cognitiva (attenzione, memoria etc.) e portano all'assuefazione!

Conosco una persona che dopo anni di terapia con un farmaco anti-DAP, se solo prova a diminuire il dosaggi, si ritrova in completa crisi (stati confusionali, tremori, palpitazioni etc.), in effetti ormai ne risulta dipendente! Bisognerebbe chiedersi a quale scopo tutto questo?

“Gli animali si curano mangiando determinate erbe, anche l'animale “uomo” da sempre ha curato i malesseri con le piante!”